Il 17 aprile 1555 il governo repubblicano senese sigla con Cosimo de' Medici i capitoli della resa. L'atto però non pone fine alla guerra, il conflitto termina in maniera definitiva solo nel 1559 con gli accordi di Cateau Cambrésis. I capitoli sono firmati da Cosimo in nome di Carlo V. La clausola più odiata dai senesi fu quella che prevede Siena sotto la protezione del Duca Medici e quella del Sacro Romano Impero. L'interesse di Cosimo per la città del palio è dovuto al importanza geografica e politica della città, con l'annessione il Duca avrebbe: elevato il suo status a quello di principe all'interno del sistema dinastico italiano e risolto il problema dell'ostile repubblica, pericolosa per il sostegno che poteva dare ai fuoriusciti fiorentini.
La battaglia di Scannagallo, conosciuta nella storia anche come Battaglia di Marciano, fu combattuta il 2 agosto 1554 tra l'esercito franco-senese al comando di Piero Strozzi contro l'esercito ispano-mediceo assoldato dal duca di Firenze, Cosimo I de' Medici, comandato dal capitano di ventura Gian Giacomo Medici, marchese di Marignano detto: Medeghino o "Medichino". La battaglia si concluse nei pressi del villaggio del Pozzo. Gli eserciti si affrontarono nelle colline adiacenti il fosso di Scannagallo e l'esito sfavorevole ai Senesi segnò il declino della Repubblica di Siena costretta ad arrendersi definitivamente alla forza di Firenze nel 1559.
Assedio e resa di Montalcino nelle tavolette dipinte della magistratura di Biccherna, 1559. Siena, Archivio di Stato, Collezione delle Tavolette di Biccherna
Nel tondo: Giovanni Stradano, Scudo con la battaglia di Scannagallo (Rotella Odescalchi), 1560 circa. Roma, Museo di Palazzo Venezia
Autore
Riccardo Mugellini