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La Simonetta di Botticelli
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La Simonetta di Botticelli

Lo sguardo sognante e lontano, le chiome bionde agghindate di nastri e ingioiellate di perle, e quel volto di giovane che ha la dolcezza dei tratti della Venere e della Primavera. Per la prima volta torna in Italia dal 1849, la tavola Ritratto ideale di fanciulla di Botticelli che raffigura la giovane donna identificata con Simonetta Vespucci, "regina di bellezza" amata - secondo il racconto di Vasari - da Giuliano dè Medici. Lo straordinario dipinto, che altri studiosi identificano con il volto idealizzato di una ninfa, arriva dallo Städel Museum di Francoforte, è al centro della mostra Pregio e bellezza - Cammei e intagli dei Medici, dal 25 marzo al 27 giugno ospitata al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Al collo della giovane, Botticelli ha dipinto un collier con un pendente famoso: il "sigillo di Nerone", cammeo che insieme ad altre 96 gemme fu uno dei pezzi più preziosi della collezione di Lorenzo il Magnifico. Esposto anche l'originale, una corniola rossa con l'immagine di Apollo e Marsia intagliata attribuita da Lorenzo Ghiberti a Policleto, prestito del Museo archeologico di Napoli, dove si trovano alcune gemme del tesoro mediceo, diviso tra il Museo archeologico di Firenze e la raccolta di Palazzo Pitti.

La rassegna documenta il collezionismo di gemme antiche e moderne con oltre 170 opere, una predilezione che i Medici svilupparono fin dal '400, acquistando incisioni su pietre dure e preziose romane, "facendone fare altre da illustri maestri intagliatori, piccoli capolavori a cui si ispirarono artisti come Ghiberti, Donatello e Botticelli" spiegano i curatori Ornella Casazza e Riccardo Gennaioli presentando, con la soprintendente Cristina Acidini, la storia di questo tesoro ricomposto attraverso opere provenienti da musei italiani e stranieri, tra cui un disegno di Leonardo giunto da Londra.

Gioielli rarissimi e in materiali preziosi, ricercati da principi, papi e cardinali "come segni di potere e prestigio, oltre che come benefici amuleti, da esibire e da mostrare con orgoglio ai visitatori accanto ad altre opere d'arte" osservano i curatori, sottolineando che il celebrato "sigillo di Nerone" fu acquistato da Lorenzo il Magnifico nel 1487 a Venezia, dalla collezione di papa Paolo II Bardo, famosa per riunire ben 800 gemme. Un itinerario di meraviglie e minuscole perfezioni, che si snoda dalla sala di Giovanni da San Giovanni al piano terreno di Pitti, tra vetrine in cui sono esposti cammei, pendenti di fattura unica, microcosmi di pezzi antichi, rinascimentali e settecenteschi, legati alla passione di Piero dè Medici per questo tipo di collezionismo, passata poi al figlio Lorenzo che arrivò da aggiudicarsi i pezzi più contesi dalle corti europee. Una mostra curiosa, raffinata, da non perdere, aperta fino al 27 giugno 2010.


Mara Amorevoli
http://fiorentininelmondo.it
http://firenze.repubblica.it
 

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