Fiorentini nel Mondo ha incontrato Gabriele Rofi, artista toscano, pittore di talento, che venerdi scorso, 12 settembre 2020, ha tenuto un workshop di pittura alla Tenuta San Beda di Montecarlo di Lucca e contestualmente vi ha esposto alcune delle sue opere.
Gabriele Rofi può già vantare al suo attivo la partecipazione a mostre collettive e personali: "Ritorno al Futuro" mostra personale del 2015 a Milano per Expo, finalista al premio "FlyEnergia" nel 2013 a Milano, finalista al concorso "Eneganart" del 2018 a Firenze, "Equinox Exhibition" del 2019 a New York (USA) e recentemente è stato segnalato come artista meritevole dalla giuria del "Premio Mestre di Pittura 2020", presieduta dal compianto prof. Philippe Daverio. Gabriele ci ha raccontato di aver trovato il filone d'ispirazione per la pittura 10 anni fa - quasi un passaggio naturale, una necessità indogena - dopo aver cavalcato, con ottimi risultati, altri ambiti artistici: una virtuosa esperienza di cantautore, interprete musicale, financo tenore melodrammatico.
Della sua arte Gabriele ha detto:
"La mia ricerca pittorica nel figurativo si muove nella direzione della Sintesi: compromesso tra realtà e astrazione, sostituzione del dettaglio con l’impatto, sottrarre piuttosto che aggiungere, cogliere l’essenza piena senza perdersi nel lezioso. Pennellate ampie e veloci caratterizzano il mio stile. C’è molta gestualità nella mia pittura.
Quando dipingo cerco di intercettare il dialogo che nasce tra me e l’opera: il lavoro non è mai unilaterale, non è solo il compimento della mia volontà, ma piuttosto il risultato dell’interazione continua tra me e ciò che mi si svela davanti".
Due ore di workshop, due ore di esperienza laboratoriale, nella quale Gabriele ha condotto i partecipanti attraverso la realizzazione dell'opera, quasi un confronto fisico con la tela, condividendo con il pubblico la filosofia della sua genesi ispiratrice, molto vicina al michelangiolesco atto del "togliere il superfluo", del cogliere l'essenziale secondo la propria sensibilità, di mettere in risalto il soggetto ritratto utilizzando la luce, che diviene quasi un ulteriore colore disponibile sulla tavolozza
La scommessa di questo workshop è stata quella di restituire l'esperienza della scultura - una testa di cavallo in argilla presente nella Tenuta - in una nuova esperienza, quella pittorica per l'appunto, corale, con il supporto del pubblico, coinvolto nell'atto artistico ed allietato dai buoni vini di Davide e Francesca della Tenuta San Beda.
Bello.
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Marisa Cancilleri